Il cigno nero

Era da molto che non aggiornavo quest'etichetta del blog, quindi oggi ho deciso per così dire di "sfogarmi" esprimendo le mie opinioni su un film che, premetto subito, a mio avviso non merita tutte le critiche positive ed i riconoscimenti che ha ricevuto.
Innanzitutto, come sempre, parto dalla trama. Se quest'ultima si cerca su internet, si trovano cose del genere:"tratta di una rivalità fra due ballerine", ecco, mi permetto di dissentire con molte pagine web per questa definizione, perché per me questo film non ha neanche davvero una trama. In teoria, la storia dovrebbe essere quella di una ballerina ossessionata dalla perfezione, che finalmente ottiene un ruolo importante in una produzione, ma durante le prove sarà tormentata da vari sentimenti, una cotta per il produttore e, infine, un rapporto strano con un'altra ballerina. Tutto questo potrebbe far pensare ad un film banale, eppure non è così. Perché tutto film è caratterizzato da disturbanti (e definirle disturbarti è riduttivo) scene di allucinazioni e di altri sintomi di disturbo mentale della protagonista, di conseguenza i tormenti veri e propri sono costituiti da questi. Fra le scene clou, mi sento di annoverarne tre in particolare:
1. La protagonista si trova nel bagno della sala in cui è avvenuta una cena di gala per presentare la nuova Prima Ballerina (che sarebbe proprio lei). Si sta lavando le mani, quando si accorge che la sua unghia sanguina, allora cerca di togliere il sangue e vuole anche tagliare una pellicina, quindi la tira e finisce per strapparsi la pelle con un ovvio ulteriore sanguinamento da parte dell'unghia.
Non vorrei sembrare brutale o eccessivamente sardonica, ma che problemi aveva il regista con le unghie? Perché questa è solo una delle tante scene in cui un'unghia sanguina o si deforma o cade o comunque subisce un'alterazione. Ma perché? A prescindere che la scena sia disgustosa o meno (per me lo è), ci sono tanti modi per mostrare un disturbo mentale, una crisi interiore del protagonista, sicuramente meno originali di questo, senza dubbio, ma almeno sensati.
2. Fin dall'inizio del film si evince questa sorta di masochismo da parte della protagonista, che ha una madre ossessiva che la tratta ancora come una bambina, in molte scene si vede che ha la schiena graffiata e si lascia intendere che sia lei stessa a farsi del male. Posso dire che questo insieme di scene mi ha veramente lasciato perplessa, il significato? Qual è? Svilupperò meglio questo pensiero in seguito.
3. La protagonista si sta facendo il bagno quando le compare una ragazza con un ghigno a dir poco spaventoso stesa su di lei e che sta a galla nell'acqua. Qual era il punto? Non c'era. Sarebbe stata una scena adatta ad un altro genere di film, ma questo film non si presenta come un horror senza senso, in teoria dovrebbe essere psicologico, significativo, cosa che non è per niente.
Il problema principale di tutte queste allucinazioni e scene è il fatto che sembrino messe lì tanto per innescare nello spettatore una sorta di meccanismo assurdo per cui egli è inquieto per tutto il film ed è allo stesso incuriosito in maniera strana. E' un tentativo per rendere la vicenda più intrigante? E' per essere originale? E' questo il punto, non dovrei pormi tutte queste domande, alla base di questi tormenti dovrebbe esserci un significato finale, una morale nel film che in effetti c'è, il problema è che non è resa bene. Non ho avuto difficoltà a comprendere che si tratta di una critica al mondo dello spettacolo, che si evince anche dalla fine che fa l'ex Prima Ballerina sostituita dalla protagonista del film (ella, ubriaca, viene investita da un auto), una critica alla ricerca della perfezione che provoca solo autodistruzione e poi c'è anche la parentesi del rapporto fra madre e figlia, ma perché rendere il tutto così? Non ho nulla contro quelle rappresentazioni che tentano di inculcare nella mente dello spettatore una morale in maniera brutale, anzi, le apprezzo molto, purché quella maniera brutale sia decente, sia resa bene, non sia una cosa che pare messa a caso. Questo film aveva i presupposti per essere un grande capolavoro, che poteva mantenere questa sua caratteristica inquietante, questo suo essere disturbante se solo il regista avesse fatto alcune cose, ad esempio:
- Sviluppare meglio i personaggi secondari. Infatti, la vicenda ruota più o meno su un'unica protagonista e su tutti questi suoi tormenti, cosa che rende il film noiosissimo e monotono, se non fosse per le scene molto forti mi sarei veramente addormentata. Non l'ho fatto, ma non è una cosa da lodare, anzi, quelle scene mi hanno fatto rimanere per tutto il film con uno strano senso di vuoto e di perplessità caratterizzato dal fatto che non avevano un vero e proprio senso per me, ma ci arrivo dopo.
- Sviluppare meglio la vicenda in sé. Come se non bastasse il fatto che tutto il film si concentri solo su un'unica vicenda se si guarda al complesso, questa è pure sviluppata male. Chi è questa protagonista? Che passato ha? Abbiamo capito che sua madre la tratta come una bambina, che lei vuole essere perfetta, ma non ci sono abbastanza motivazioni, il personaggio è caratterizzato malissimo. Non basta la scena dei graffi sulla schiena per soddisfarmi, io voglio risposte, voglio motivazioni, non scene turbanti messe a caso!
Sempre riguardo la caratterizzazione della protagonista, mi sento di affermare che Natalie Portman, pur essendo a mio parere un'attrice abbastanza brava (anche se non come tutti i maschioni arrapati ripetono in continuazione, scusate), in questo film ha fatto una pessima performance, o meglio, non ha fatto niente di che. Sono sicura che le sia stato detto di rendere così il personaggio, ma obiettivamente aveva sempre la stessa espressione! A mio parere il premio Oscar è a dir poco immeritato, voto appena 2 stelle alla sua interpretazione. ★★☆☆☆
- Inserire meno scene pseudo-horror. Quest'ultime squallide a parer mio, dopo un po' risultavano perfino ripetitive, arrivavo al punto di capire cosa aspettarmi e questo in una sorta di thriller (perché il film cerca di essere un thriller psicologico, ma per me non lo è) non deve succedere assolutamente. Io non posso sapere cos'aveva intenzione di fare il regista, però sapevo benissimo cosa avrebbe fatto vedere, pur non conoscendone il motivo. E se questo accadesse, ma nonostante tutto la morale finale fosse resa bene, allora non mi lamenterei, il problema è proprio questo, lo ripeto nuovamente, quella che doveva essere una morale piena di significato, un far riflettere chi guarda il film, si trasforma in un disturbante e raccapricciante spettacolo che non meriterebbe neanche di essere visto, altro che Oscar.
- Giocare di più sulla contrapposizione fra bene e male. Infatti, quando parlo di pronostici favorevoli mi riferisco anche e soprattutto a questo. L'idea di fondo è originalissima e mi ha subito incuriosito, per questo dico che si poteva fare di più, molto di più, perché veramente la sovrapposizione fra Cigno Bianco e Cigno Nero, bene e male, la divisione di una persona in due parti è un argomento interessantissimo e che può incuriosire tantissimo, se reso bene, ovviamente.
Per concludere, ho trovato questo film una vera e propria delusione, ho trovato veramente orrenda la scena della vasca di cui ho già parlato, anche la scena saffica è stata oscena, non che mi abbia dato fastidio vedere due donne insieme, a me dà fastidio l'inutilità e le scene "scandalose" (che sono scandalose per gente stupida, io mi ritengo dalla mentalità aperta) messe cercando un'originalità che si trasforma in un nonsense costante. Quindi, non posso dire altro se non che è un film pessimo, non metto in dubbio che a molti, anzi, quasi a tutti, possa piacere, ma per me è osceno, senza senso, banale; nonostante, ripeto, l'idea di fondo fosse veramente buona. ★☆☆☆☆

Il cigno nero, reviewed by Silvia Argento ©

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