Io non so parlar d'amore by Adriano Celentano

Oggi ho pensato di dedicarmi nuovamente alla musica italiana, che io apprezzo moltissimo, ovviamente non tutta. Parte del mio "tutta", è Adriano Celentano, un artista che mi è sempre piaciuto. E' stato difficile scegliere quale album recensire, poi ho pensato al primo che ho ascoltato di questo artista, cioè Io non so parlar d'amore.
Gelosia: ★★★★★ Ho sempre ritenuto questa canzone una delle più originali del panorama musicale italiano, soprattutto per la musica, caratterizzata all'inizio da una tastiera e che alla fine invece presenta una splendida chitarra elettrica. In generale si tratta di un brano particolare, originalissimo e che presenta una tematica utilizzata in moltissime altre canzoni, ma che viene resa anch'essa con una certa unicità.
L'emozione non ha voce: ★★★★★ Ennesima canzone d'amore la cui presenza non deve stupire considerato il titolo dell'album. Essa è oramai diventata un vero e proprio classico, ricordo che una volta con le mie compagne di scuola si parlava del più e del meno ed una fra loro mi disse che questo brano era presente in ogni matrimonio. Ormai è una delle canzoni d'amore più famosa, per quanto mi riguarda questa fama è perfettamente meritata. La musica è indubbiamente originale e trasmette la dolcezza del testo anche più delle parole stesse, che comunque anche da sole costituiscono una grande emozione, soprattutto per l'antitesi presente nella seconda strofa che mi è sempre piaciuta (due caratteri diversi prendon fuoco facilmente, ma divisi siamo persi, ci sentiamo quasi niente).
L'arcobaleno: ★★★★★ Una delle canzoni più emozionanti ed intense della musica italiana, secondo me. Il testo è magnifico, oserei definirlo una vera e propria poesia, che dà all'ascoltatore dei brividi in senso ovviamente positivo, la musica è originale, calma, lenta, eppure così forte nella sua intensità. E' un insieme di emozioni sia per il suo significato, sia per la semplicità.
Una rosa pericolosa: ★★★★★ Un altro brano dal ritmo veramente originale, la musica mi è sempre piaciuta ed anche il testo nel complesso è veramente ottimo, anche perché riesce a suggerire, almeno a me, delle immagini e questo è un grande pregio per una canzone. La tematica è anche stavolta utilizzatissima, senza dubbio, ma ancora una volta riesce ad uscire fuori dagli schemi attraverso la musica e le parole che non sono affatto banali. Va specificato, inoltre, che questa è insieme ad un'altra l'unica canzone dell'album composta da Celentano (insieme con Mogol).
Qual è la direzione: ★★★☆☆ Si tratta di un brano senza dubbio molto particolare, che all'inizio come testo mantiene questa sua caratteristica, poi mi piace un po' meno, soprattutto il ritornello, anche perché avrei preferito si mantenesse il titolo e quindi "dov'è la direzione?" anziché "qual è la direzione?". Per quanto riguarda la musica, non è banale sicuramente, in generale tutta la canzone ha una sua autenticità e stravaganza che caratterizzano del resto anche l'artista che la canta.
Angel: ★★★★★ Un altro brano caratterizzato da una grande intensità, fin dall'inizio colpisce per la chitarra elettrica che lo apre, in seguito il testo aggiunge ancora più originalità alla già particolare melodia. La storia è quella di una donna, narrata perfettamente, il messaggio è quello di speranza, di coraggio, una voglia di ricominciare, per cui, come dice la canzone, basta poco. La morale è splendida.
Basta poco per ricominciare
Basta poco, la musica del mare
Basta poco, ma è importante
Quel minuto per diventare grande
Da tenere a mente e da prendere d'esempio per la vita.
L'uomo di cartone: ★★★★☆ Ancora una volta molto particolare il testo e nel complesso stravagante la canzone. La storia non è molto originale, tuttavia viene resa con una certa autenticità. La parte più bella di questo brano è di certo la musica, in special modo la chitarra; il ritmo mi piace molto, ma apprezzo anche il fatto che si passi da una dura constatazione della delusione e da una critica fino alla dolcezza dell'amore. Basti pensare al ritornello: parte con che delusione e termina con non dimentichiamoci di noi.
Le pesche d'inverno: ★★☆☆☆ A mia opinione questa è la canzone meno originale ed interessante dell'album. Nonostante la musica sia rilassante e piacevole, non mi colpisce per niente. Risulta noiosa unita al testo, che non presenta niente di straordinario secondo me, niente di che. Nulla a che vedere con il resto dell'album.
Senza amore: ★★★★☆ Ancora una volta un inizio con una chitarra elettrica, stavolta definibile quasi come "fioca". La canzone infatti è una sorta di climax, all'inizio calma e che poi esplode nel ritornello. La musica è molto particolare anche stavolta, il testo mi piace molto soprattutto per la prima strofa. Trovo si tratti di un brano che non ha una grande profondità di significato, ma che compensa con il ritmo e anche con le parole accuratamente scelte.
Il sospetto: ★★★☆☆ Una canzone dal ritmo più lento rispetto ad altre, molto semplice in effetti ne è il significato e risulta poco complesso o articolato anche il testo, tuttavia la musica insieme con le parole forma una combinazione vincente, per cui il brano è molto piacevole ed apprezzabile. Nulla a che vedere con altri capolavori di profondità presenti nell'album, ma buona senza dubbio. La qualità di "Il sospetto" aumenta anche grazie alla magnifica voce di Celentano che nel ritornello assume un suono più dolce.
Mi domando: ★★★☆☆ Onde evitare di ripetermi, oserei dire che il giudizio che ho dato al brano precedente si può ampliare anche a questa canzone. Diciamo che, pur essendo completamente diverse come musica e testo, il risultato secondo me è più o meno lo stesso, con la differenza che il testo di questa è molto più semplice rispetto all'altra.
Sarai uno straccio: ★★★☆☆ Questa canzone è da apprezzare soprattutto per questa sua caratteristica un po' rock, data dalla forte presenza della chitarra elettrica e dai vari assolo di questa. Il testo non è granché, sinceramente all'inizio fatico a capire il senso delle parole. La frase nessun poeta mai ci canterà la storia di un amore che non può finire è anche molto bella, il guaio è che poi prosegue con anche se adesso tu fra le mie braccia non ci sei. Capisco più o meno qual è il concetto, ma le due frasi si dovevano unire meglio logicamente, secondo me. In ogni caso, la musica è molto originale di conseguenza riesce a compensare alla mancanza di un testo elaborato.
Io non so parlar d'amore: ★★★★★ E' senza dubbio uno dei miei album preferiti della musica italiana ed il mio preferito di Celentano. Innanzitutto perché presenta una grande varietà di canzoni: passa dalla malinconia di L'arcobaleno, alla dolcezza di L'emozione non ha voce, dalla sfrontatezza di L'uomo di cartone oppure l'aggressività che cela un po' di cuore di Senza amore, alla spensieratezza di Le pesche d'inverno. Il tema principale di ogni canzone (con alcune eccezioni, ovviamente) è quello dell'amore che viene visto come un grande ventaglio di sfaccettature, pieno di aspetti e particolarità, si parla di gelosia, di sospetti, di tradimenti, di amore onesto e sincero, di smarrimento. La musica è originalissima, mai ripetitiva, ogni testo è unico, vi sono moltissime frasi che potrei citare, così come vi sono moltissime canzoni che potrei definire le migliori dell'album. Un vero e proprio capolavoro, che deve questa sua autenticità ad un paroliere straordinario qual è Mogol con l'aggiunta ovviamente di altri, alla voce stupenda di Celentano e anche, come ho detto, alle musiche.

Io non so parlar d'amore by Adriano Celentano, reviewed by Silvia Argento ©

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