Il Principe della Nebbia by Carlos Ruiz Zafón

Non è un segreto che uno dei miei hobby preferiti, soprattutto d’estate, sia leggere. Mi piace fare ciò soprattutto quando sono in viaggio, specialmente in autobus o in macchina, con la musica nelle orecchie. Ho dovuto fare un piccolo viaggetto verso l’inizio di Luglio ed ho deciso di leggere durante quel tragitto in auto il libro Il principe della nebbia di Carlos Ruiz Zafón. Non ho mai letto nulla di questo autore, perciò ho deciso di iniziare con il suo primo romanzo.
Si tratta di un libro estremamente semplice, difatti rientra nella categoria “per ragazzi”. Pur essendo io molto giovane, ammetto che per un bambino o un ragazzino sarebbe stato veramente ottimo, quindi l’ho giudicato partendo da questo presupposto. La storia è abbastanza interessante ed inizialmente incuriosisce molto. Soprattutto perché viene ben caratterizzato il punto di vista del protagonista, che è un bambino, ed anche il suo rapporto con il padre. Mi è piaciuta molto l’immagine di lui che legge quel libro scientifico e anche in generale tutta la questione degli “orologi” presente spessissimo nel romanzo. Tuttavia dopo un inizio abbastanza promettente, finisce per annoiare leggermente. I dialoghi si susseguono ma appaiono insignificanti ed alcune descrizioni seppur belle appesantiscono la narrazione; oltre questo, vi è un’eccessiva lentezza nei vari avvenimenti e ammetto che avrei preferito più dinamicità. Essendo una sorta di thriller per ragazzi, dovrebbe creare suspence ed incuriosire, invece ammetto che nella parte centrale non ero molto presa. Alcuni rapporti fra i personaggi, ad esempio quello fra il nonno e il nipote o tra il ragazzo del guardiano del faro e la sorella del protagonista, sono forzati e sembrano quasi buttati lì a caso. Avrei preferito maggiore sviluppo dei personaggi, anche se non vivo questo come una sorta di errore, ma come una semplice decisione dell’autore: lo scopo del libro è arrivare alla fine, risolvere il mistero, divertire o anche affascinare il ragazzino che legge, non costruire qualcosa di particolarmente impegnativo dal punto di vista psicologico. Il centro è la vicenda, scoprire la verità. È per questo che sicuramente l’ultima parte è quella più interessante, perché è la più dinamica. Si risolve l’arcano ed è estremamente semplicistico comunque come soluzione, la narrazione dello scontro finale è però ben fatta, quindi diciamo che dal punto di vista della scrittura è un’ottima conclusione, mentre è troppo semplice dal punto di vista della trama. Tuttavia lo stesso libro ci dà la risposta: quella era l’estate in cui il bambino scoprì la magia. Né più né meno, lo scopo era questo. Ergo si tratta di un romanzo molto semplice, senza impegno, ma nonostante questo suo scopo che ormai ho capito, penso che una trama più interessante sarebbe comunque stata ottima per il fine dell’autore. Sicuramente la parte più bella è quella che riguarda il passato del nonno ed il principe della nebbia stesso, che è un personaggio molto affascinante, ma appunto avrei preferito venisse sfruttato di più. I pronostici c’erano.
Ve lo consiglio per una lettura molto rilassante, ma che non è niente di speciale. Anche per ragazzi c’è di meglio. ★★☆☆☆

Il Principe della Nebbia by Carlos Ruiz Zafón, reviewed by Silvia Argento ©

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