Azzurro by Adriano Celentano

Per iniziare questo mese mi dedico nuovamente alla musica italiana, a me tanto cara. Il primo cantante italiano che ho ascoltato è stato Adriano Celentano ed è con un suo originalissimo e famoso album che voglio parlarvi di lui quest'oggi, ovvero Azzurro. Vorrei iniziare questa recensione con le parole di un artista che apprezzo molto, Roberto Benigni, che a proposito di quest'album ha detto:
"Incontrai Azzurro una sera d’estate. Sentii trombe e tromboni che simulavano un’allegria che non c’era a poi una tempesta di archi in frenata serviva una voce strepitosamente bella. Come porgere il tramonto in una tazza. Quella voce era di Adriano Celentano. Adriano Celentano. Bastava il nome per fare alzare tutti dai tavoli da gioco della Casa del Popolo del mio paese e con le carte ancora in mano mettersi in piedi davanti alla televisione in un silenzio zuppo di gioia. Non accadeva nemmeno per Berlinguer. Adriano Celentano. Religioso e sensuale. Una via di mezzo tra Papa Giovanni e Brigitte Bardot. Come gli si voleva bene. Quella sera cantò una canzone che parlava di un pomeriggio d’estate, di preti, di un leone, del desiderio. Era bella come un chilo di albicocche. La bellezza è la moneta di Dio, non bisogna accumularla, bisogna farla circolare, e quella sera ognuno di noi tornò al tavolo da gioco più ricco. Avevamo vinto tutti. Nelle Sacre Scritture si dice che chi sparge letizia sarà salvato. L’Avvocato di Asti e l’imputato di via Gluck, con Azzurro, si sono guadagnati una cavalcata su quel cavallo bianco che non suda mai".
Una carezza in un pugno: ★★★☆☆ Famosissima canzone d'amore. Devo dire che avendola sentita mille volte mi riusciva difficile apprezzarla, ma visto che era da molto che non la ascoltavo adesso ho avuto modo di giudicarla con maggiore obiettività. La musica è molto bella ed il testo è semplice ma diciamo che mi piace, se togliamo la "pecca" del mancato congiuntivo che mi ha sempre un po' infastidito (ma non vorrei che tu [...] "stai" già pensando a un altro uomo, suonerebbe molto meglio "stia", ma ovviamente per necessità metriche hanno inserito l'indicativo); come canzone d'amore tipica di quell'epoca si fa apprezzare abbastanza.
E stringerò il cuscino tra le braccia
mentre cercherò il tuo viso
che splendido nell'ombra apparirà.
30 donne del west: ★★★☆☆ [3.5/5] Sicuramente molto originale, mi piace molto la contrapposizione fra le due voci. La musica non è complessa, ma colpisce molto a mio dire, soprattutto nella parte di solo piano; il testo è molto interessante, soprattutto la parte finale in cui dà una definizione dell'amore.
Canzone: ★★★★☆ La apprezzo moltissimo perché parla di una delusione d'amore in maniera semplice ma efficace ed emozionante. Il ritmo coinvolge parecchio e il testo è veramente stupendo a mio dire, poiché mette in evidenza la funzione della canzone come sfogo in seguito alla perdita di un amore. Bellissimi i violini. Voto una stella in meno perché preferisco di gran lunga la versione di Don Backy.
Quando siamo alla fine di un amore
Soffrirà soltanto un cuore, mentre l'altro se ne andrà,
Ora che sto pensando ai miei domani,
Son bagnate le mie mani, sono lacrime d'amore.
Eravamo in 100.000: ★★☆☆☆ Inizialmente un po' noiosa soprattutto come musica, in seguito si va movimentando e diventa più originale, tuttavia il testo non mi piace proprio. Anche se con la musica compensa molto, è tipica di quegli anni certamente.
Torno sui miei passi: ★★☆☆☆ Divertente e autoironico brano che rilassa parecchio, anche se ovviamente non ha un testo molto originale, tuttavia si fa apprezzare e lancia un messaggio semplice ma veritiero.
Lotta dell'amore: ★☆☆☆☆ Banalissima canzone che non trovo neanche molto bella come musica, direi che non mi piace affatto se non per la voce di Celentano, sempre eccellente.
Azzurro: ★★☆☆☆ [2.5/5] Più che il testo ne apprezzo il ritmo, è una canzone che diverte, spensierata ed originale.
Più forte che puoi: ☆☆☆☆☆ La peggiore di tutto l'album, probabilmente perché troppo stucchevole il testo, troppo banale la musica, non la riascolterei mai dopo questa recensione.
Tre passi avanti: ★★★☆☆ Adoro la "lettera" al Beat scritta all'inizio. In seguito il brano si evolve dapprima in maniera poco originale per quanto riguarda testo e ritmo, tuttavia Celentano dà prova ancora una volta di grande capacità vocale; successivamente quando diventa più movimentato piace maggiormente, almeno a me.
Caro beat
mi piaci tanto, virgola
sei forte perchè hai portato
oltre alla musica
dei bellissimi colori
che danno una nota di allegria
in questo mondo pieno di nebbia. Punto.

Però se i ragazzi
che non si lavano, virgola
quelli che scappano di casa, virgola
e altri che si drogano
e dimenticano Dio
fanno parte del tuo mondo, virgola
o cambi nome, o presto finirai.
Un bimbo sul leone: ★★★★☆ Apprezzo moltissimo sia il testo, provocatorio e divertente, sia la musica, che colpisce molto perché è particolare. Non stanca mai questa canzone.
Buonasera signorina: ★★☆☆☆ Un altro brano molto famoso, ma che a me non piace molto. Certamente è un classico, ma non ne apprezzo né l'arrangiamento né il testo, che comunque è molto semplice ovviamente.
La coppia più bella del mondo: ★★☆☆☆ A proposito di classici. Ovviamente è una canzone che ho ascoltato mille volte, ma non mi ha mai colpito particolarmente. Il testo è banale, ma l'unione delle due voci è molto bella e devo dire che anche la musica non è male, tuttavia non mi coinvolge mai eccessivamente.
Azzurro (album): ★★★☆☆ Un pilastro della musica italiana anni '60. La voce di Celentano è perfetta ed eccezionale secondo me; vi sono alcune canzoni molto particolari ed interessanti e in generale si tratta di un album molto originale soprattutto per la musica italiana, in fondo Celentano ha proprio il merito di averci fatto scoprire nuovi generi e di aver rivoluzionato sicuramente la musica italiana per moltissimi aspetti. Pur trattandosi di tematiche piuttosto diffuse e quindi spesso banali, l'album riesce comunque a farsi apprezzare attraverso o testi interessanti o trovate musicali che funzionano.

Azzurro by Adriano Celentano, reviewed by Silvia Argento ©

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